Non si diventa alcolisti con sette bicchierini. E con sette bicchierini non si riesce a parlare con un ubriaco provando simpatia per il suo alito da mangiatore di fuoco. Ancora sono come un’aspirante tabagista che si limita ad accendere le sigarette degli amici. Al massimo un tiro e poi … lo chiudo. Tossicchio pure! Prima che gli auricolari mettano per sempre radici anche nelle mie orecchie, mi chiedo se esista un’associazione cuffiettomani anonimi.
Da una settimana ho un mp4: si, quell’appendice inoperabile dei pendolari, insostituibile compagno di solitari viaggi, di annoiate ore, strumento di semplice e piacevole intrattenimento o di erudito ascolto radiofonico.
Il primo giorno, mentre aspettavo alla fermata dell'ataf, l’ho acceso. Una volta sull’autobus … dopo 1minuto, l’ho spento.
Non che non fossi in buona compagnia: eravamo un bell’arcipelago!
La musica, la mia stupenda playlist, m’impediva di ascoltare, m’impediva di vivere l’autobus. Voci, racconti, recension di film, serate, amanti,amici e colleghi; bisbigli, sbadigli, il din della prenotazione della fermata, le imprecazioni all'autista perchè non ha aperto le porte, i fonemi gutturali arabi che si mescolano a c aspirate e th inglesi, rumore di quotidiani sfogliati, di caramelle scartate, cellulari che non trillano più ma cantano l'ultima hit, telefonate, sussurri, gemiti di calli pestati...
Mi rendo conto di quanto sia importante per me l'udito.
Mentre un indisciplinato neurone si chiedeva se fosse possibile infilarsi gli auricolari nelle narici e se questo sarebbe bastato a eludere l’olfatto , la mia ragione incontinente si perdeva in filosofico sociologiche elucubrazioni su tre amici che si chiamavano a spintoni, passandosi poi il cellulare per comunicarsi qualcosa, senza parlare, perché ciascuno indossava il suo fido ipod.
Archiviato il caso come eccezione, nel pomeriggio mi aggiravo per il centro. Qualche passo davanti a me, quattro ragazzini rotolavano sul corso come palline sul tavolo da biliardo. Bocciavano tra loro e colpivano le sponde (altri ignari passanti), 2 sono andati in “buca” (sampietrini mal messi). Ubriachi?
Macché! Avevano le cuffie in testa, e gli occhi fissi chi sul cellulare, chi sul display dello stesso lettore.
Non sono così ingenua da pensare di avere anticorpi a sufficienza e già avverto lievi, quasi imperscrutabili quanto subdoli avvicinamenti alla dipendenza.
Per cui, prima che sia troppo tardi, faccio due appelli:
Se sei di una casa farmaceutica, contattami, mi offro volontaria per la sperimentazioni di un vaccino.
Se sei un esorcista, contattami tra qualche mese, al massimo metto giù.
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4 commenti:
Mi aggiungo agli appelli!
;-)
QUESTA è ARTE.SEI BRAVISSIMA.MARY
ciao Mary ti confesso che quando ho letto che c'era un commento, lì per lì, ho pensato che finalmente un esorcista avesse accolto il mio appello! Già perchè ormai è lavoro per lui, la casa farmaceutica non potrebbe più fare nulla!
grazie Mary, benvenuta nel blog
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