08 maggio 2007

Voci dal parco

Piazza Massimo D’Azeglio. 2
Vado dalle mamme. Spingono sull’altalena i loro bimbi. Mi ci vuole un pò a vincere la loro diffidenza ma, alla fine, cedono. Loro sono contente del parco. Mi spiegano che è un luogo di ritrovo per loro (ancor più che per i figli). Sono un gruppo, quindi non badano tanto a ciò che le circonda. Gli chiedo delle attrezzature e lì noto uno scambio di sguardi ironici tra loro. Lo scivolo non è sicuro. Le molle neanche. Salvano la pavimentazione anti caduta, ma neanche tanto. Quanto alle interrelazioni con altri gruppi sociali, mi fanno capire che ognuno vive nella propria zona senza darsi noia. Ma anche senza considerarsi minimente.
Vado via ma sento che mi sfugge qualcosa.

fontana Nella zona centrale del parco, un tondo con al centro una fontana a zampillo, su una panchina vedo una coppia, troppo impegnata per essere disturbata. Attorno ad un’altra un rumoroso gruppo di ragazzini. Avranno 12/13 anni. Mi presento e subito vengo circondata. Sono entusiasti. Entusiasmo parzialmente smontato quando, pensando di avvantaggiarmi, dico loro di star tranquilli che non li riprenderò, non scatterò loro fotografie né svelerò la loro identità. Ho deluso forse qualcuno, ma sono ugualmente molto disponibili. Chiedo loro di raccontarmi il parco. Ci vengono tutti i giorni, è il loro ritrovo. Chiedo della geografia del luogo e mi spiegano qual è la panchina dei quindicenni/sedicenni, quale invece l’angolo dei più grandi. Per loro il parco finisce lì, nella zona dove, anche se facenti parte di gruppi diversi, e ben distinti, tuttavia si conoscono tutti. Hanno fatto amicizia, o quasi. Provo a farli uscire da questi confini. Mi dicono che la giostra che vedo chiusa, durante la settimana è aperta e funziona da bar. Chiedo del campetto da calcio che è alle loro spalle, proprio dietro la “loro” panchina. Terra nuda, piena di buche che l’acqua ha trasformato in laghetti. Mal recintato, con una sola pseudo porta: due pali traballanti.
campetto campo calcio
Chiedo loro di avanzare proposte di miglioramento del parco, il loro parco: un campetto da calcio un po’ più dignitoso, un campo da pallavolo, e il più audace azzarda una piscina. Infondo, in zona non ce n’è una pubblica. Chiedo loro dei cani, se è vero che girano sciolti. Confermano ma dicono che sono tranquilli e non disturbano. Chiedo loro se c’è una zona d’ombra. Mi indicano la zona dove spesso ci sono barboni che bivaccano e drogati. Dicono che lì si trovano spesso delle siringhe. Chiedo se ci sono dei controlli. Mi dicono che spesso girano per il parco delle volanti della polizia. Ringrazio i ragazzi. Veramente utili.

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